Recupero del credito d’imposta: procedure e consigli per ottenere il rimborso

Il credito d’imposta è uno strumento di supporto che consente ai contribuenti di ridurre l’importo delle imposte da pagare o di ottenere un rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ma come recuperare un credito d’imposta? Scopriamo insieme grazie alla guida ai crediti d’imposta per il 2024 di Finera

Cos'è un credito d'imposta e come si genera

Il credito d’imposta è una somma di denaro che un contribuente ha diritto a ricevere come riduzione delle imposte da pagare o, in alcuni casi, come rimborso diretto. Si genera generalmente quando il contribuente ha effettuato determinati pagamenti o spese che danno diritto a una riduzione del carico fiscale

Tipi di crediti d'imposta recuperabili

Ecco alcuni esempi di situazioni comuni in cui si può generare un credito d’imposta: 

  • crediti per ricerca e sviluppo: le imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo possono beneficiare di un credito d’imposta per incentivare l’innovazione; 

  • crediti per ristrutturazioni edilizie: i privati che eseguono lavori di ristrutturazione o di efficienza energetica sulla propria abitazione possono ottenere un credito d’imposta che può essere utilizzato per ridurre l’imposta sul reddito; 

  • crediti per la formazione: le aziende che investono in formazione per i propri dipendenti possono beneficiare di crediti d’imposta in base alle spese sostenute.

Questi e gli altri crediti d’imposta possono essere recuperati da entrambe le categorie, sia privati che aziende, ma le modalità di utilizzo possono variare. Le imprese, ad esempio, potrebbero avere accesso a crediti d’imposta più complessi, come quelli per investimenti in ricerca, mentre i privati potrebbero usufruire di quelli legati a ristrutturazioni o migliorie energetiche. 

Verifica dell'esistenza e dell'entità del credito

Prima di procedere con il recupero, è fondamentale verificare l’esistenza e l’entità del credito d’imposta. Questo passaggio è verificabile attraverso il modello 730 o il modello dei redditi, oppure tramite il cassetto fiscale disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. 

Procedure di recupero: compensazione vs rimborso diretto

Se vi state chiedendo come recuperare un credito d’imposta, è importante sapere che sono due le modalità di recupero, ovvero la compensazione o il rimborso diretto. La prima consiste nell’utilizzare il credito d’imposta per abbattere l’ammontare di altre imposte dovute. Per esempio, un’impresa può compensare il proprio credito d’imposta con le imposte sul reddito o l’IVA da versare. La compensazione si effettua utilizzando il modello F24, compilato con l’importo del credito da compensare. 

Il rimborso diretto, invece, si può richiedere quando la compensazione non si può effettuare oppure non è vantaggiosa. Questa modalità permette di ricevere un rimborso in denaro dal fisco. 

Come effettuare la compensazione del credito d'imposta

Per effettuare la compensazione di un credito d'imposta, il contribuente deve seguire questi passaggi:

  • Compilare il modello F24 indicante il credito d’imposta da compensare e l’imposta che si intende ridurre (ad esempio, IRPEF, IVA, etc.)

  • Verificare che il credito d’imposta sia effettivamente disponibile per la compensazione (consultando il cassetto fiscale o le comunicazioni dell'Agenzia delle Entrate); 

  • Effettuare il pagamento con il modello F24 tramite il proprio intermediario bancario o il canale online. 

È importante che l'importo del credito non superi i limiti previsti dalla legge e che sia utilizzato esclusivamente per le imposte per cui è possibile la compensazione. 

Richiesta di rimborso diretto: passaggi e tempistiche

La richiesta di rimborso diretto del credito d'imposta deve essere effettuata seguendo questi passaggi:

  • Compilare il modulo di richiesta disponibile sul portale dell’Agenzia delle Entrate. Il modulo varia a seconda della tipologia di credito d’imposta (es. per ricerca e sviluppo, per ristrutturazioni, etc.); 

  • Allegare la documentazione: è fondamentale fornire tutta la documentazione che prova l'ammontare del credito (fatture, contratti, ricevute); 

  • Inviare la richiesta: una volta compilato e verificato il modulo, il contribuente invia la richiesta tramite il portale online dell’Agenzia delle Entrate; 

  • Attendere il rimborso: i tempi di attesa variano, ma in genere il rimborso viene effettuato entro 90 giorni dalla presentazione della richiesta, salvo richieste di ulteriori chiarimenti. 

Documentazione necessaria per il recupero del credito

Per avviare la procedura di recupero del credito d'imposta, è necessario raccogliere una serie di documenti, tra cui le fatture e le ricevute delle spese sostenute, contratti e altra documentazione che attestino l’investimento, dichiarazioni fiscali come il modello 730 o Redditi. È importante sottolineare che una documentazione completa e corretta è fondamentale per evitare eventuali rifiuti o ritardi nel processo di recupero. 

Il ruolo dei professionisti nel recupero del credito d'imposta

Per evitare di sbagliare e per avviare un processo di recupero lineare è sempre meglio affidarsi a dei professionisti del settore, come un commercialista o un consulente fiscale. Il credito d’imposta, infatti, pur essendo un’opportunità di risparmio, comporta requisiti specifici e una documentazione dettagliata per poter essere richiesto correttamente. 

Un errore, anche minimo, nella compilazione dei moduli o nella conservazione delle prove di spesa può comportare il rigetto della domanda o ritardi nei rimborsi. Ecco perché le competenze e l’esperienza di un consulente esperto possono realmente fare la differenza.