I disagi a carico dell'apparato genitale sono, triste a dirsi, ancora molto frequenti.
Uno degli organi dell'apparato genitale maschile particolarmente colpito da infiammazioni o infezioni è la prostata, la quale rappresenta un frequente target della prostatite.
Cos'è, quali sono le cause che portano all'insorgenza di tale condizione patologica, quali sono i sintomi e che dire delle strategie terapeutiche?
Cerchiamo di analizzare tutto ciò in questo breve articolo, fornendo una panoramica dettagliata che esplori a fondo questo disturbo.
Prostatite: definizione e cause
La prostatite non è altro che un'infiammazione della prostata, ghiandola dell'apparato genitale maschile ubicata al di sotto della vescica e responsabile della produzione e dell'immagazzinamento del liquido seminale.
Secondo alcune statistiche, tale patologia colpisce il 50% degli uomini, i quali arrivano a soffrirne almeno una volta nella vita, specialmente nella fascia d'età che intercorre dai 30 ai 50 anni.
A seconda dell'eziologia, la prostatite può essere divisa in:
- cronica, se causata da un'infezione batterica reiterata nel tempo;
- acuta, se causata sempre da un batterio ma ha esordio e risoluzione vicini nel tempo;
- cronica di origine non batterica;
- asintomatica
Quali sono i principali sintomi ad essa associati?
Prostatite: i sintomi
I sintomi sono abbastanza tipici e variano a seconda dell'entità dell'infiammazione occorsa.
I più rilevanti e frequenti sono:
- febbre, dovuta all'infezione;
- brividi di freddo;
- dolori muscolari e articolari;
- nicturia, ossia una spiccata frequenza nell'urinare, specialmente durante le ore notturne;
- bruciore durante la minzione;
- dolore genitale;
- disuria, ossia un'anomalia della minzione e della sua regolarità;
- ematuria, ovvero la presenza di sangue nelle urine
La comparsa e il peggioramento della sintomatologia è piuttosto graduale, mentre l'entità dei sintomi è altalenante: si susseguono, infatti, periodi durante i quali i sintomi sono più lievi a periodi dove essi si accentuano.
Tuttavia, va anche detto che la prostatite che ha origine non batterica è caratterizzata dalla totale assenza di batteri nelle urine o nello sperma, esattamente come per la febbre.
La prostatite asintomatica, per contro, non prevede la presenza di alcun dolore o disagio, nonostante l'infiammazione sia in atto.
Vediamo le migliori strategie terapeutiche che vengono frequentemente adottate per combattere la prostatite.
Prostatite: la cura
La strategia terapeutica viene instaurata tenendo conto dell'esatta causa che ha scatenato la prostatite: ad esempio, la sua forma batterica prevede una terapia antibiotica come principale strumento di contrasto, tipologia di farmaco che viene scelto dal medico nella dose e nella posologia, anche in relazione alla specifica situazione del paziente e alla sua risposta alla terapia.
La cura antibiotica è anche favorita dall'innata predisposizione della prostata all'assunzione di farmaci, anche per tempistiche prolungate, vista la sua scarsa sensibilità ad essi.
Ciò nonostante, l'antibiotico può essere corroborato da una cura antinfiammatoria a base di FANS (antinfiammatori non-steroidei), come l'ibuprofene, i quali vanno ad agire sulla muscolatura liscia della prostata e dei tessuti muscolari adiacenti, rilassandola e alleviando il dolore.
Nel caso delle prostatiti di origine non batterica, i farmaci più frequentemente utilizzati sono alfa-bloccanti e antidolorifici, ad esclusione della terapia antibiotica la quale, ovviamente, non avrebbe alcun effetto benefico data l'assenza di batteri.
La prostatite asintomatica, invece, non richiede particolari strategie terapeutiche vista l'assenza di sintomi, tranne il riposo.
Come aggiunta alle terapia farmacologiche, si potrebbe ricorrere all'ausilio di accorgimenti quotidiani vari, come gli impacchi caldi da applicare sulla parte dolente, la riduzione di cibi irritanti come caffeina o alcool o l'evitamento di posizioni sedute o di attività che potrebbero far pressione sulla prostata, come il biking o l'equitazione.