I Buoni del Tesoro Pluriennali (BTP) rappresentano una forma di investimento a scadenza con un rendimento certo anche se non altissimo; è un investimento che si consiglia a coloro che hanno un basso profilo di rischio e come prima forma di investimento sicura per i giovani. I giovani imprenditori che, invece, necessitano di liquidità per avviare le loro attività farebbero meglio ad affidarsi ai Fondi Europei o – come per i giovani calabresi alla possibilità di accedere ai finanziamenti per la Regione Calabria. Ma rimanendo nell’ambito dell’investimento sicuro, come si calcola il rendimento dei BTP a 5 e 10 anni?
Elementi da considerare nel calcolo del rendimento BTP
La scadenza minima di un BTP è di due anni, mentre quella massima è di 30 anni; la maggior parte degli investitori preferisce una scadenza intermedia a 5 o 10 anni. I titoli possono, comunque, essere ritirati prima della scadenza con una conseguente perdita di rendimento. Un investitore in BTP oculato cerca di “acquistare” il titolo nel momento più vantaggioso e con gli interessi di rendimento più alti, mentre li “vende” o li ritira al massimo del loro rendimento.
Per calcolare il rendimento netto di un BTP bisogna prendere in considerazione alcuni elementi che ne influenzano le oscillazioni e il rendimento finale. I punti da considerare sono almeno sei:
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Il prezzo di acquisto del BTP;
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Gli interessi che maturano (cedola);
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Le commissioni bancarie: poiché si tratta di prodotti finanziari di cui non è ammessa la vendita diretta, è necessario ricorrere a istituti di credito e banche in qualità di intermediari ai quali spetta di norma una commissione pari all’1%. In fase di emissione del Titolo statale, l’acquirente investitore paga in toto la commissione addizionata al valore nominale del BTP in acquisto.
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Imposte sul rendimento pari a circa il 12,5%;
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Imposte sullo scarto di emissione vale a dire sul divario tra il valore del BTP in fase di emissione e quello di acquisto da parte del risparmiatore investitore;
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Imposte sulla plusvalenza dovute nel caso in cui il risparmiatore intende svincolare l’investimento prima della scadenza. Vengono, però calcolati gli interessi guadagnati fino al momento del ritiro del Buono. Il calcolo degli interessi ha cadenza semestrale.
Il calcolo del rendimento del BTP a 5 e 10 anni
Date le premesse, si può precisare come effettuare il calcolo del rendimento, ipotizzando un tasso di interesse e un prezzo di acquisto iniziale.
Rendimento BTP a 5 anni con tasso al 5,5%. Supponendo un tasso di interessi al 5,5%, considerando la soglia semestrale minima per la maturazione degli interessi e una cedola netta al 3,93%, il rendimento massimo per un BTP a 5 anni è pari al 4%. A fronte di un credito di imposta del 2,30%, al netto il rendimento corrisponde allo 0,70%.
Rendimento BTP a 10 anni con tasso pari al 6,5%. Maggiore è la scadenza maggiore è il rendimento che si matura, in modo direttamente proporzionale. Sebbene il rendimento massimo sia di poco superiore a quello a 5 anni (4,08%) ciò che gioca a favore del BTP a 10 anni è l’iniziale prezzo di vendita più basso, un rendimento netto allo 0,90% che nel tempo può attestarsi fino all’1,60%, un credito di imposta del 3,55%.
È solitamente interesse dello Stato vendere titoli a lunga scadenza perché ciò aumenta la capacità di attrazione di investimenti.