Come si diventa traduttore professionale?

La figura del traduttore è sempre stata importante, ma in questi ultimi anni ha visto la sua popolarità crescere enormemente grazie alla globalizzazione che ha abbattuto le barriere e favorito l’interazione tra aziende e mercati stranieri. Si tratta di una professione affascinante ma allo stesso tempo complessa, che richiede una serie di competenze che vanno al di là della semplice capacità di traduzione.

Bisogna sapere usare le nuove strumentazioni tecnologiche, come i software di traduzione che velocizzano e ottimizzano notevolmente il lavoro, così come è opportuno specializzarsi nel campo in cui si intende effettuare le traduzioni. Analizziamo più nello specifico i requisiti necessari e l’iter per diventare traduttore professionale.

Gli step per diventare traduttore professionale

Il punto di partenza è una laurea in lingue, preferibilmente con una specializzazione in mediazione linguistica e culturale o in interpretariato. Naturalmente una laurea non basta ma, come già anticipato, è necessario conoscere approfonditamente il funzionamento dei nuovi software di traduzione e padroneggiare perfettamente il linguaggio tecnico nei diversi settori.

In ambito medico, ad esempio, bisogna essere meticolosi al massimo poiché la traduzione sbagliata di una singola parola può provocare conseguenze molto serie.

Un altro punto fondamentale è viaggiare all’estero per praticare la lingua direttamente sul posto. Un conto è parlare una lingua straniera a casa propria, un altro conto è farlo in un paese straniero dove non ci sono alternative per farsi capire.

Come diventare e cosa fa un traduttore giurato?

Chi vuole approfondire le proprie conoscenze e crearsi diversi sbocchi lavorativi può svolgere la professione di traduttore giurato, sempre più richiesta in questi ultimi anni.

Il traduttore giurato esegue traduzioni dal valore legale, affinché abbiano valenza nel paese di destinazione. In effetti in Italia non c’è un albo per i traduttori, né tanto meno per i traduttori giurati, ma chi è interessato a svolgere questo tipo di lavoro può iscriversi presso i CTU.

Il traduttore giurato, oltre alle traduzioni certificate, può svolgere anche le traduzioni asseverate. Il professionista, tramite un giuramento, assicura che la traduzione è conforme al 100% al testo originale e si assume tutte le responsabilità civili e penali. Questo significa che, se la traduzione dovesse risultare errata o se venissero evidenziati errori o incongruenze gravi, il traduttore ne risponderebbe sia a livello penale che legale.

Non esistono differenze tra traduttore certificato, ufficiale o giurato, ma quest’ultimo deve seguire un iter più complesso.

Quali sbocchi lavorativi offre la professione del traduttore?

L’aspetto più interessante del traduttore è che offre sbocchi lavorativi nei più svariati ambiti. Alla traduzione giurata, che rappresenta una via privilegiata per lavorare in virtù delle competenze acquisite dal traduttore, si affiancano altre possibili mansioni come trascrivere testi dalla lingua originale alla lingua di destinazione oppure occuparsi della trasposizione di documentazioni e certificati.

Ai traduttori viene spesso richiesto di tradurre libretti d’istruzione e di manutenzione di prodotti da destinare ai vari mercati mondiali, o di tradurre libri. E ancora è possibile trovare lavoro nelle tv e nelle testate giornalistiche, dove vengono richieste le traduzioni di articoli o le traduzioni audiovisive.

Le opportunità per i traduttori di certo non mancano e anzi per questa figura si aprono diverse porte, l’importante è praticare la lingua e aggiornarsi periodicamente.